Altroconsumo: incremento del 24% sui prezzi delle gomme rispetto al 2021!!

Altroconsumo ha condotto un’indagine sui prezzi dei pneumatici, in cui registra aumenti rispetto all’anno scorso fino al 24%.

I rincari dipendono, naturalmente, dalla misura del pneumatico: maggiore è la misura, maggiore sarà la spesa rispetto all’anno precedente. Come dimostrano i risultati indicati nella tabella sottostante, per le misure piccole l’incremento si aggira attorno al 10%. Per un treno di gomme 175/65 R14 si registra una differenza di 30€ tra quest’anno e quello precedente: ad oggi, si spendono mediamente 284€ in confronto ai 256€ del 2021.

L’aumento maggiore in percentuale è stato registrato nel segmento dei pneumatici 215/65 R16, con un rialzo del 24% (quasi 110€ rispetto allo scorso anno).

 

BRIDGESTONE LM005 PERCHE’ SEGLIERLO

Per chi avesse dubbi sulla gomma invernale da montare vi diamo qualche info su BRIDGESTONE LM005 ….
Bridgestone Blizzak LM005
Prova- nome del pneumatico – score – posizione
Frenata su neve: 98.6% 3rd
Trazione su neve: 97% 3rd
Anello circolare: 99.1% 2nd
Handling su neve: 98.8% 4th
Aquaplaning rettilineo: 97.4% 3rd
Aquaplaning in curva: 96.3% 2nd
Frenata su bagnato: 100% 1st
Handling su bagnato: 100% 1st
Anello circolare sul bagnato: 99.7% 2nd
Frenata su asciutto: 95.3% 4th
Handling su asciutto: 99.3% 2nd
Resistenza al rotolamento: 95% 3rd
Rumore in abitacolo: 97.6% =4th

COSA SAPERE DEL CAMBIO GOMME

Parlando di  cambio pneumatici, specifichiamo che non esiste l’obbligo di montare pneumatici invernali: esiste l’obbligo di montare pneumatici invernali o avere catene da neve a bordo dell’auto.

Le date del cambio gomme invernali 2022: la Direttiva del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 16 gennaio 2013 prevede che tra il 15 novembre ed il 15 aprile l’Ente proprietario della strada e/o il gestore, possa “prescrivere che i veicoli siano muniti ovvero abbiano a bordo mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve e su ghiaccio”.

La direttiva si applica fuori dai centri abitati prevedendo un periodo uniforme, che però non è fisso. È consentita un’estensione temporale del periodo di vigenza per strade o tratti che presentano condizioni climatiche particolari come ad esempio le strade di montagna a quote particolarmente elevate.

Secondo quanto riportato in una direttiva emanata dal Ministero dei Trasporti, è prevista una deroga che permette l’installazione da un mese prima dall’entrata in vigore dell’obbligo (quindi dal 15 ottobre) e la loro rimozione entro un mese dopo la conclusione (quindi il 15 maggio). Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere in vista del cambio gomme.

Per chi scatta l’obbligo dei pneumatici invernali o catena a bordo?

Per i veicoli a quattro ruote, incluse le auto, i tir e i mezzi pesanti. Le ordinanze non si applicano ai  ciclomotori a due ruote ed ai motocicli che, tuttavia, non possono circolare in caso di neve o ghiaccio sulla strada e/o di fenomeni nevosi in atto.

Cosa accade se non ci si adegua? A quanto ammontano le multe?

Chiunque, dal 15 novembre 2022 in poi, circolerà senza gomme invernali o catene a bordo sulle strade dove è previsto l’obbligo, potrebbe incappare in una sanzione amministrativa anche salata. Nei centri abitati la sanzione minima è di 41 euro, fino ad arrivare a 168 euro (come previsto dall’art. 7 commi 1 lett. a) e 14 del Codice della strada.

Fuori dai centri abitati invece, su autostrada o strada extraurbana principale o assimilate, la multa minima è di 84 euro per arrivare fino a 335 euro (art. 6 commi 4 lett. e) e 14).

In caso di accertamento delle suddette violazioni, viene intimato al conducente, ai sensi dell’articolo 192 commi 3 e 6, di fermarsi oppure di proseguire la marcia solo dopo aver dotato il veicolo di mezzi antisdrucciolevoli. Quando non viene rispettato l’ordine è prevista una sanzione pecuniaria di 84 euro e la decurtazione di 3 punti dalla patente di guida.

L’utilizzo di un sistema adeguato alle condizioni climatiche non è necessario solo per evitare sanzioni pecuniarie ma, soprattutto, per circolare in sicurezza.

Le gomme invernali si montano su 2 ruote o su tutte e 4?

Si raccomanda di montare 4 pneumatici invernali per avere comportamenti omogenei sugli assi e mantenere stabilità in curva e frenata.

M+S o pittogramma alpino? 

La disciplina prescrive la marcatura M+S (ovvero “MS”, “M/S”,”M-S”,”M&S”). La sigla M+S (o le sue varianti MS, M&S, M-S) iniziali di Mud e Snow, significa fango e neve in inglese. Si tratta di una sigla che i costruttori possono apporre sul fianco della gomma senza obblighi di legge. In altri termini si tratta di un’autodichiarazione del produttore durante la fase di omologazione della gomma che segnala ai consumatori che quegli pneumatici hanno caratteristiche di aderenza superiori rispetto alle gomme estive durante la stagione fredda. Di fatto, quindi, l’unico parametro di maggiore prestazioni è affidato alla buona fede dei costruttori, mentre non vige nessun obbligo di superare test specifici che ne comprovino la superiore performance.

I pneumatici marchiati con il logo alpino costituito dal simbolo del fiocco di neve e dal disegno di una montagna stilizzata con tre cime, definiti con l’acronimo 3PMSF di “3 peak mountain snowflake”, hanno invece superato dei test di omologazione previsti dal regolamento comunitario 117 dall’Unione europea. Sono pneumatici adatti all’uso in condizioni severe e sono molto più performanti dei pneumatici marchiati M+S in condizioni invernali.

Codici di velocità

I pneumatici invernali montati nella stagione fredda possono avere un codice di velocità inferiore a quello previsto per il veicolo, ma non inferiore a Q (160 km/h) secondo la Direttiva 92/23/CE.

E’ necessario ricordare al conducente tale limite con un’indicazione visiva interna alla vettura. Il montaggio di pneumatici invernali con codice di velocità inferiore a quello previsto, può essere contestato in fase di controlli su strada e in sede di revisione laddove avvengano non nella stagione invernale, ma in un periodo dell’anno diverso ed in particolare in zone geografiche con temperature più elevate. Nel caso in cui la Carta di Circolazione indichi varie misure alternative di pneumatici, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti chiarisce con comunicazione 335M361 del 30.9.04 che è possibile equipaggiare gli autoveicoli con pneumatici invernali “corrispondenti ad una qualsiasi delle misure indicate sulla Carta di Circolazione”.

Ordinanze e cartelli

I proprietari o gestori delle strade possono emanare Ordinanze purché in conformità alla Direttiva Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 16 gennaio 2013. In generale il periodo di vigenza è compreso tra il 15 novembre e il 15 aprile, salvo casi specifici. Le Ordinanze si applicano fuori dai centri abitati. I Comuni possono adottare nei centri abitati gli stessi provvedimenti di pari contenuto. I cartelli segnaletici stradali riguardanti le Ordinanze devono essere conformi. Le Ordinanze si applicano ai veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote ed i motocicli che non possono circolare in caso di neve o ghiaccio sulla strada e/o di fenomeni nevosi in atto. I pneumatici invernali devono essere omologati e se ne raccomanda l’installazione su tutte le ruote.

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Bridgestone presenta il nuovo Turanza 6

Bridgestone ha presentato il nuovo pneumatico estivo Turanza 6. Questo prodotto premium offre prestazioni sul bagnato che garantiscono agli automobilisti sicurezza e una maggiore sostenibilità grazie a una durata e a una migliore efficienza energetica e di consumo. Le prestazioni sul bagnato sono confermate anche dall’etichettatura Europea: Bridgestone Turanza 6 ha classe “A” per aderenza sul bagnato sull’intera gamma. Un’approfondita ricerca condotta da Bridgestone sulle esigenze e le aspettative degli automobilisti ha dimostrato che l’86% indica le “prestazioni sul bagnato” come uno dei criteri più importanti per l’acquisto del pneumatico. La pioggia e le condizioni difficili di guida su fondo bagnato sono state identificate come alcune delle principali sfide che si incontrano quotidianamente alla guida. La sicurezza però non è l’unico aspetto che caratterizza il Turanza 6.

L’ultimo pneumatico di punta dell’azienda offre anche una resa chilometrica migliore del 22% rispetto al suo predecessore, Turanza T005. Bridgestone Turanza 6 offre anche una migliore efficienza nei consumi di carburante o una maggiore autonomia della batteria (a seconda del tipo di veicolo), con una riduzione del 4% della resistenza al rotolamento rispetto al suo predecessore e raggiunge l’etichettatura in classe “A” o “B” su tutte le misure. Tutto ciò grazie anche alla protezione aerodinamica del cerchio, progettata per ridurre la resistenza dell’aria sul pneumatico durante la guida. Bridgestone Turanza 6 è il risultato di molte tecnologie pionieristiche che ne amplificano le prestazioni, come le innovazioni utilizzate nel disegno del battistrada, nella mescola e nella costruzione. Tra queste, le tecnologie all’avanguardia e sostenibili Techsyn ed Enliten – che permettono prestazioni con un occhio di riguardo alla sostenibilità – per la prima volta integrate in un pneumatico Bridgestone per il mercato del ricambio. In quanto azienda di soluzioni sostenibili, Bridgestone evolve costantemente il proprio processo di ricerca e sviluppo per diventare sempre più efficiente e sostenibile. Bridgestone Turanza 6 è stato sviluppato utilizzando l’innovativa tecnologia Bridgestone di sviluppo virtuale dei pneumatici, che consente di creare e testare una versione digitale del pneumatico in fase di sviluppo, monitorando le prestazioni del prodotto in diverse condizioni prima di passare alla realizzazione del prototipo. Nella fase di sviluppo questo approccio sostenibile porta a un risparmio del 21% di materie prime e di emissioni di CO2, come i 60.000 chilometri e le 7,7 tonnellate di CO2 che deriverebbero dai test outdoor. Grazie all’impiego delle più recenti tecnologie, come Enliten, il nuovo Bridgestone Turanza 6 è adatto anche per i veicoli ibridi ed elettrici, contribuendo a ottimizzarne le prestazioni. La bassa resistenza al rotolamento permette di aumentare la durata della batteria e l’autonomia, oltre a un controllo eccellente per risolvere i problemi di guida specifici dei veicoli elettrici, una maggiore tolleranza all’usura dovuta al peso maggiore e alla coppia più elevata, e una riduzione della rumorosità. Bridgestone Turanza 6 permette la riduzione di 2 decibel del rumore di passaggio rispetto al suo predecessore. Sviluppato e prodotto in Europa, Bridgestone Turanza 6 sarà disponibile a partire da gennaio 2023 con un’ampia copertura – 136 misure per cerchi da 16″ a 22” per la line up estiva – sia per le autovetture che per i SUV. La copertura della domanda aumenta con 34 nuove misure, con particolare attenzione all’alto di gamma. Nei prossimi mesi, Bridgestone svelerà diverse partnership con le principali case automobilistiche che hanno scelto i pneumatici Bridgestone Turanza 6 come primo equipaggiamento per i loro nuovi modelli di auto.

 

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IN VIAGGIO CON UN’AUTO ELETTRICA

Sino a quando il navigatore non è diventato equipaggiamento (prima opzionale e poi di serie) su un’auto, era normale preparare un viaggio prima di partire tra cartine chilometriche e valutazioni sui tempi. Fa quasi sorridere, ma la realtà è che nell’era delle auto elettriche è necessario fare un minimo di strategia – servendosi di sistemi moderni, sia chiaro – sulle percorrenze per guidare meglio e senza la tensione di restare a piedi. Partendo da un presupposto: le analisi dicono che un guidatore italiano percorra in media tra i 50 e i 60 km al giorno su tratti che il più delle volte sono prevalentemente urbani, il che vuol dire che in una giornata tipo si consuma circa un 25% dell’autonomia dichiarata da molte compatte di ultima generazione.

Sui tratti brevi

Ma questo non esclude che non sia importante studiare il percorso da affrontare, vedi il classico casa-ufficio. Contrariamente a quanto si pensi, non sempre quello più breve è anche quello che fa consumare meno. Per esempio, bisogna valutare molto bene i dislivelli: un percorso che prevede un lungo tratto in salita porterà a un maggiore utilizzo di energia, che soltanto in piccola parte verrà recuperata nella successiva fase di discesa. Meglio quindi puntare su un tragitto alternativo con un dislivello minore, anche se questo allungherà di qualche km il percorso. In una settimana, si finisce per risparmiare non poco in energia: lo si noterà immediatamente perché in un cruscotto di qualsiasi modello a zero emissioni, l’informazione che non viene mai nascosta è quella dell’autonomia residua da tenere sempre sotto controllo.

L’importanza del piano B

Anche se iniziano a esserci modelli con autonomia dichiarata di oltre 500 km, un viaggio lungo a media elevata e climatizzatore acceso richiede una strategia diversa: non si può puntare direttamente alla destinazione finale e bisogna studiare il percorso da affrontare, programmando delle soste presso stazioni di ricarica. Se il tratto è ancora più lungo e non si ha fretta, si può prevedere di dividere il viaggio in tappe ricaricando la macchina in albergo durante la notte. Un consiglio importante: partite sempre con un piano B: la colonnina che prima di partire avete pensato di utilizzare come punto di ricarica a metà viaggio, potrebbe essere occupata quando vi arrivate o cosa non infrequente nel nostro Paese, qualche auto a motore termico potrebbe occupare lo spazio. Studiare significa fare fronte a spiacevoli imprevisti, per quanto i sistemi di assistenza alla guida di ultima generazione siano sempre più sofisticati. Come sono molto utili sono i grafici sullo stile di guida attraverso i quali è possibile capire se si sta conducendo in modo risparmioso l’auto o si sta esagerando con il gas, rischiando così di consumare di più.

La scelta della colonnina

In tema ricarica, un errore molto diffuso, specialmente nel primo periodo in cui si guida un’auto elettrica, riguarda l’utilizzo delle colonnine pubbliche. Chi può e non possiede abbonamenti speciali, è bene che ricarichi a casa, dove il costo del kWh oltre ad essere noto – visto che dipende dalle condizioni di fornitura – è genericamente più basso rispetto a quello in colonnina. Chi non ha un punto di ricarica domestico, deve usare bene l’applicazione su smartphone che gli indica le infrastrutture, evitando accuratamente le colonnine non incluse nel proprio contratto. Quando ci si allaccia a una presa non convenzionata, il costo del kWh riserva spesso brutte sorprese. Altro errore, che può portare a costi economici rilevanti, riguarda l’utilizzo superfluo delle infrastrutture per la ricarica veloce e ultraveloce: comodissime per abbreviare i tempi di attesa soprattutto in viaggio, ma decisamente più care. Una ricarica completa in una colonnina ad altissima potenza, per la quale non si abbiano agevolazioni in abbonamento, arriva a rendere l’elettrica più costosa – su base chilometrica – di un’auto tradizionale.

SAFETY FIRST, COME CAMBIA LA PRESSIONE DELLE GOMME CON IL CALDO

Per il giusto grip e la corretta usura NON si deve sbagliare a gonfiare le gomme e prepararsi correttamente ai lunghi viaggi!!!

Ancora troppi automobilisti ignorano che la corretta pressione delle gomme è importante sia quando fa freddo sia quando fa caldo, poiché la temperatura è la causa diretta delle variazioni della pressione stessa. Ecco perché controllarla ai cambi di stagione è fondamentale, tanto quanto passare dagli abiti invernali a quelli estivi e viceversa.

In linea generale, in inverno la pressione delle gomme diminuisce mentre in primavera e in estate, aumenta rispetto a quella dei mesi precedenti. La causa è l’aumento di volume dell’aria riscaldata. Cosa significa? Vuol dire che l’innalzamento improvviso della temperatura avrà un effetto anche sulla pressione delle gomme che risulterà facilmente più alta di quella consigliata dal costruttore sul manuale dell’auto. In inverno, si verifica l’effetto opposto con la pressione che scende al di sotto del valore corretto.

MAI ECCEDERE CON LA PRESSIONE

Con il sovra-gonfiaggio provocato dal caldo (ma pure da un controllo errato), c’è sempre un’usura irregolare del pneumatico (prevalentemente al centro), una minore aderenza e un feeling di guida non piacevole. Ed è anche questo il motivo per cui i costruttori consigliano diversi valori per la pressione delle gomme che vale la pena ricordare.

Quella standard è generalmente consigliata per avere il migliore comfort di guida mentre in caso di trasporto bagagli e passeggeri è giusto alzarla e ancora va portata al massimo per l’efficienza al top e una buona riduzione dei consumi di carburante. Un esempio su una city car: la pressione standard è di 2,2-2,1 bar rispettivamente per le ruote anteriori e posteriori. A pieno carico, ha senso salire a 2,5 bar mentre con 2,8 bar si mette il risparmio davanti al comfort.

Il ruotino invece va gonfiato a 2,6 bar. Andando oltre queste pressioni si rischia di compromettere seriamente la stabilità di guida e il comfort di marcia (i pneumatici contribuiscono a filtrare le irregolarità dell’asfalto quando non sono eccessivamente gonfi). Fermo restando che ogni modello ha le sue prescrizioni, quindi sono sempre da controllare i valori consigliati sul manuale.

GLI ERRORI DA EVITARE

Se ci si rende conto che la pressione degli pneumatici è eccessiva, l’errore che fanno molti è quello di sgonfiare le gomme calde, per correggerla. Meglio farlo quando le gomme si sono raffreddate. In generale per controllare la pressione gomme in modo corretto con il caldo, valgono poche e semplici regole.

La prima: i pneumatici devono essere freddi. Vuol dire essere fermi da almeno due ore e all’ombra o dopo aver guidato meno di 3 km a bassa velocità. La seconda: in casi di emergenza, si può regolare la pressione a caldo aggiungendo non più di 0,3 bar al valore ‘a freddo’ che indica il costruttore auto. Non bisogna farne un’abitudine e comunque si deve ricontrollare la pressione gomme quando sono fredde. La terza: gonfiare le gomme con azoto non solleva dai controlli frequenti semmai limita il problema dello sgonfiaggio ma non lo risolve del tutto.

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BRIDGESTONE LM005

BRIDGESTONE BLIZZAK LM005

Blizzak LM005 è il fiore all’occhiello della gamma invernale di Bridgestone e tra i migliori della sua categoria per trazione, frenata su neve e prestazioni su bagnato, come testato dall’ente indipendente TÜV SÜD. Sin dal suo lancio nel 2019, è stato riconosciuto al vertice dei principali test di settore condotti da magazine europei come Auto Motor und Sport, ADAC, Auto Express1) per la versatilità delle sue prestazioni. Bridgestone non punta solamente alle prestazioni ma anche all’espansione verso l’alto di gamma. Con nuove misure nel 19″+, Blizzak LM005 risponde ai trend delle nuove immatricolazione che vedono sempre più presenti i modelli SUV e Crossover. Per queste ragioni, le principali case automobilistiche come Mercedes, BMW e Audi, hanno scelto Blizzak LM005 come pneumatico omologato in primo equipaggiamento durante la stagione invernale.

 

Prestazioni eccezionali su neve e ghiaccio: punteggio tra i più alti per trazione e frenata sulla neve e frenata sul ghiaccio nei test TÜV SÜD.2)
Prestazioni migliori nella sua categoria per frenata e aderenza sul bagnato: il primo pneumatico invernale ad avere per l’intera gamma l’etichettatura UE in classe “A” per aderenza sul bagnato. Punteggio più alto per frenata e sterzata sul bagnato nei test TÜV SÜD.2)
Disponibile con tecnologia DriveGuard (Run-Flat Technology) integrata sulle principali misure per combinare il vantaggio di prestazione premium alla mobilità estesa per continuare a viaggiare anche in caso di foratura.

SE LASCIO IL VOLANTE LA MACCHINA VA A DX…

Risoluzione:
☑️ le mani non devono mai abbandonare il volante!!!!

Nella fattispecie delle auto con sterzo assistito, che ormai sono numericamente la maggioranza è altamente consigliato non lasciare il volante per valutare i disturbi di guida.
Se la vostra auto vi “sembra” avere un comportamento anomalo il professionista è in grado di rilevarlo attraverso i macchinari (equilibratrici diagnostiche, strumentazioni per assetto ruote e con una meravigliosa strumentazione in perenne formazione ossia l’esperienza!)

Di seguito lascio 3 dei più frequenti disturbi di guida imputabili al gruppo ruota:

➡️ vibrazione sul volante a basse velocità
➡️ vibrazione sul pianale (zona sotto sedile/piedi) in un segmento di velocità tra i 90 ed i 120km/h
➡️ sensazione di deriva della vettura uscendo dall’impostazione di una curva/rotonda

Ve ne sono moltissime altre, spesso nemmeno percepite dall’utente che ormai si è assuefatto a quel tipo di guida e si trova a compensarle in automatico.

📝NESSUNA di queste è comunque valutabile affidandosi alla prova del rilascio volante, utile solo a provocare eventuali incidenti.

La tecnologia sta facendo balzi enormi anche nel nostro settore, abbiate accortezza di sceglierci per le competenze e per il grado di investimento che facciamo nelle nostre officine, creeremo insieme sinergia risolutiva dei problemi ed un parco auto circolante sicuro.